Un ricordo indelebile

Innocenzo III, il papa padrone d’Europa, Elena de Lacon, regina di Gallura, Lamberto Visconti, rampollo della famiglia più potente d’Italia e Magister, Vescovo di Galtellì, furono i protagonisti di un giallo politico a tinte rosa che infiammò i rapporti tra Galtellì e Roma nei primi anni del 1200.

Quella volta il papa, che teneva al guinzaglio re ed imperatori, dovette piegarsi alla volontà di una giovane regina.

Papa Innocenzo III

Innocenzo III

Innocenzo III fu papa tra il 1198 e il 1216, al momento del culmine del potere politico dei pontefici romani

Fece e disfece imperatori e re a piacimento.

Riuscì persino ad intronizzare un imperatore bizantino, Alessio IV. Con questa mossa quasi riuscì a rimettere insieme i due pezzi della cristianità, sotto la sua guida politica. Appoggiò poi la caduta dello stesso imperatore bizantino quando questi non mantenne le promesse fatte, promuovendo la IV crociata, che nel 1204 assediò e conquistò per la prima volta nella sua storia Costantinopoli, facendo cadere una prima volta l’Impero Bizantino, di cui la maggior parte venne riunito nel cattolico Impero Latino d’Oriente.

Segnò la sua sconfitta postuma allevando e facendo eleggere imperatore del Sacro Romano Impero Federico II, uomo che restituì dignità ed autonomia politica all’Impero

La sua prima vera sconfitta, conosciuta in vita, si consumò però in Sardegna, tra il 1203 e il 1206

Elena De Lacon di Gallura

Elena de Lacon, Giudicasse di Gallura
Elena de Lacon di Gallura

In un mondo dominato da uomini Elena de Lacon, giudicessa di Gallura, tra le prime regine regnanti d’Europa, seppe rivaleggiare per testardaggine con l’uomo più potente del continente.

Morì giovanissima, appena ventisettenne, ma dopo aver scritto un’importante pagina di storia oggi poco studiata

Scopriremo come la sua testa dura femminile riuscì a spuntarla…

Lamberto Visconti di Gallura

Stemma del Giudicato di Gallura che venne adottato anche dai sovrani Visconti

Giovane rampollo della famiglia più potente dell’Italia medievale, Lamberto Visconti darà origine ad uno dei rami della famiglia più conosciuto, i Visconti di Gallura, di cui fa parte il discendente Nino Visconti, amico di Dante Alighieri, citato nella Divina Commedia.

Uomo d’armi e di potere, arriverà negli anni successivi a dominare mezza Sardegna, ma il suo più grande gesto politico fu il riuscire a soffiare Elena de Lacon, regina di Gallura, a papa Innocenzo III… 

Magister vescovo di Galtellì

Figlio illegittimo, forse del re di Gallura, ebbe non pochi problemi ad essere nominato vescovo di Galtellì per questa origine.

Di lui addirittura non conosciamo nemmeno il nome, essendo Magister un titolo onorifico.

Ottimo e scaltro mediatore ed uomo di fiducia di papa Innocenzo III, venne da questi nominato per trattare il matrimonio della regina adolescente Elena di Gallura e il cugino del papa stesso, Trasamondo di Segni.

Nonostante potesse essere zio o addirittura fratello maggiore di Elena, ebbe diversi intoppi nella trattativa, tanto da essere persino arrestato dalla repubblica di Pisa.

Al suo ritorno in Sardegna, scoprì che la regina si era già sposata, in segreto, con Lamberto Visconti.

Tempi strani ai nostri occhi, in cui si poteva celebrare un matrimoniale reale in segreto, un secret royal wedding, per usare termini moderni.

Peccato che il povero Magister avesse già fatto fare un lavoro importante per quel matrimonio che mai si celebrò, un lavoro però che è visibile ancora oggi

Un ricordo Indelebile, la storia

Nel 1198 il Re di Gallura, Barisone, morì lasciando il titolo alla figlia minorenne Elena

Chi avrebbe sposato Elena sarebbe stato quindi l’unico candidato alla corona di un regno che stava diventando strategico a livello commerciale, grazie all’immenso progresso economico che coinvolgeva tutta l’Italia bassomedievale

Ciò scatenò gli appetiti dei re sardi filopisani di Calari e Logudoro, che subito occuparono parte del regno, cercando di imporre i loro candidati

In punto di morte il re Barisone aveva però deciso, come fece negli stessi anni Costanza d’Altavilla con suo figlio, il futuro imperatore Federico II, di affidare la sua erede al maggiore dei poteri d’oltretirreno, il vulcanico papa Innocenzo III, che presto si fece sentire tramite il suo uomo di fiducia nel giudicato, il vescovo di Galtellì, Magister.

Il papa scrisse ai re sardi di farsi da parte e ad Elena e a sua madre Odolina propose come marito della giovane regina suo cugino, Trasamondo di Segni

Tutti risposero sottomettendosi alla volontà papale e il papa stesso incaricò il vescovo di Galtellì, Magister, di portare avanti le trattative per il matrimonio

Il progetto di Innocenzo III però si scontrò con gli interessi della repubblica di Pisa e, soprattutto, con la ferrea volontà di una giovane e spregiudicata regina, che non si sarebbe fatta imporre alcuna volontà estranea alla propria.

Per ostacolare le trattative per il matrimonio tra Trasamondo ed Elena la repubblica di Pisa arrivò persino ad arrestare Magister

Nel frattempo il marito designato era giunto nel regno, ma la giovane regina temporeggiava, adducendo scuse. 

La verità emerse quando Magister venne rilasciato e riuscì a tornare a Galtellì, per scoprire che Elena si era sposata con il pisano Lamberto Visconti, evento che portò il papa a scomunicare i coniugi, la madre di lei Odolina e l’intera repubblica di Pisa

Il povero Magister aveva però commissionato, per quel matrimonio mai celebrato, una serie di lavori di abbellimento della sua altresì modesta cattedrale di San Pietro a Galtellì: sono quegli affreschi che, riemersi da un restauro appena 30 anni fa, ancora oggi adornano la chiesa, come fanno da ormai 800 anni.

Campanile ed ingresso della Cattedrale di San Pietro a Galtellì, si vede anche l’abside della nuova cattedrale rimasta incompiuta